Economia
Milano ha dovuto, alla
fine, fermarsi, ritiene che ora sia ripartita?
Il covid 19 ha segnato
un confine. C’è un prima e un dopo la pandemia, e #Milano non è ripartita tutta
nello stesso modo. Alcune attività
economiche sono volate, specie quelle che si appoggiavano già su piattaforme
digitali come il commercio online o il delivery, o chi era già attrezzato per
lo smartworking. Altre si sono adattate
e hanno sostenuto grossi costi. Altre ancora, quelle che necessitano di un
contatto più diretto con e tra la gente, come ristoranti, pub e bar discoteche,
tutto il mondo dello #spettacolo e anche tutto l’indotto della cultura e del
turismo sono ancora in crisi e hanno necessità di sostegno.
C’è ancora tanto da
fare nei prossimi anni, e contiamo molto sui giusti aiuti settore per settore,
senza escludere nessuno. In Consiglio
Comunale ho ripetutamente sostenuto le attività commerciali ed artigianali, le
nostre imprese e le partite IVA con emendamenti al Bilancio e numerosi
interventi in Aula.
Che tipo di politica
si potrebbe applicare a sostegno del commercio e dell'Horeca?
Il settore del turismo
e della ristorazione hanno bisogno di sostegno per tornare allo stesso livello
economico di prima della pandemia. Oggi
nel settore Horeca c’è necessità di regole chiare e fattibili, che non
impongano agli imprenditori compiti e burocrazie impossibili da portare a
termine e i cui costi ricadano solo su di loro. Una amministrazione comunale
come quella di Milano deve facilitare, semplificare e sburocratizzare la parte
amministrativa del lavoro degli imprenditori senza aggiungere altri costi alle
tasse che già pagano. La digitalizzazione dovrà assumere un obiettivo di
rilievo.
Milano, dopo
l’expo2016, si è affermata come città turistica e del buon cibo. Per recuperare
economicamente e mantenere inalterata la nostra reputazione mondiale va
ottenuta una parte importante dei fondi derivati dal recoveryfund.
Il commercio online (spesso
attuato con tasse che sono pagate in altri Paesi) è in crescita e quello dei
negozi storici rischia di finire. Come sempre le attività commerciali storiche
vanno protette e sostenute anche attraverso una riduzione delle tasse e dei
tributi comunali, perché oltre a rappresentare la nostra storia, caratterizzano
la nostra Milano rendendola una città turisticamente unica al mondo. Se è vero
che “se cerchi qualcosa e non lo trovi a Milano, vuol dire che non esiste”, è
anche vero che “ci sono cose che trovi solo a Milano e in nessuna altra parte
del mondo."
A Milano ci sono stati
importanti ritrovamenti archeologici nel Parco Montanelli e sono molte ma forse
poco coordinate le iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Cosa si potrebbe fare per rendere economicamente produttivo questo patrimonio?
A Milano si viene per
la moda, per il cibo, per la cultura e per l’arte. E’ ora di venirci anche per
conoscerne la sua storia. Ci sono stati importanti ritrovamenti archeologici nel
Parco Montanelli e sono molte le iniziative per la valorizzazione del
patrimonio culturale, ma non lo si può monetizzare direttamente. Il suo valore
è inestimabile. Sono scoperte e ritrovamenti archeologici importanti per tutta
la Lombardia. Specialmente l’ultimo, quello delle suppellettili di epoca
preromana ritrovate sotto l’area in cui nell’antichità sorgeva l’arena per i
giochi dei gladiatori.
La valorizzazione del
patrimonio culturale, storico e archeologico è uno dei compiti
dell’amministrazione comunale, sia nella promozione sia nella ricerca di fondi
per sostenere ricerche e mantenimento. Lo si rende economicamente produttivo
promuovendolo, sostenendolo, inserendolo in un circuito internazionale e
utilizzandone l’esperienza per arricchire e rendere uniche altre iniziative
economiche.
Milano deve promuovere
la sua identità e la sua storia partendo dalle tradizioni cultrurali,
linguistiche e musicali (La Scala, il Castello Sforzesco, i Teatri, i Cinema e
i Musei)
Formazione
Milano sta sempre più'
diventando anche la capitale della ricerca e della formazione, quali servizi
immagina possano essere attivati per rinforzare questo trend?
Ricerca, formazione e
innovazione sono fondamentali per una comunità di persone. Sono settori su cui
poggia tutta l’economia. #Milano è una città che non si ferma, neppure con i
lockdown.è, vanno sostenute a pari dignità con gli altri settori economici e
produttivi.
Milano dovrà essere il
luogo delle opportunità di crescita e di formazione, un luogo attrattivo per i
giovani talenti italiani ed europei.
Come pensa si possa
intervenire a sostegno dei centri di eccellenza formativa?
Ricerca, formazione e
innovazione sono fondamentali per una comunità di persone. Sono settori su cui
si poggia tutta l’economia. Vanno sostenute alla pari dignità con gli altri
settori economici e produttivi a livello Regionale e Nazionale. Milano è una
città che non si ferma, neppure con i lockdown.
Trasporti
Come giudica il
servizio di trasporto pubblico a Milano in seguito ai radicali mutamenti
indotti dall'epidemia di COVID?
Si è risposto ad una
emergenza avendo un solo piano di emergenza per la pandemia appena abbozzato.
Ricordo i primi momenti, quando qualcuno sembrava credere che il virus non
esistesse. Dicevano: “l’unico virus è il razzismo”, la storia, specie quella
recente, insegna che l’essere disorganizzati o troppo ottimizzati, non permette
di affrontare le emergenze a mente fredda. Dovrei fare un elenco delle
sciocchezze dette e fatte negli ultimi due anni. Sul trasporto pubblico mi
vengono in mente che, prima della pandemia, in certe ore della giornata
l’assembramento di gente sui mezzi pubblici era tale che si rischiava di
prendere di tutto, dalla mononucleosi ad un’ampia gamma di malattie, e nessuno
se ne è mai preoccupato. Pochi mesi dopo, alla fine del primo lock down, si
chiedeva alla gente di viaggiare in metropolitana distanziati di almeno un
metro e mezzo e con il viso e la bocca rivolti tutti dalla stessa parte… Forse
se ci fosse stata una giusta attenzione a non sfruttare in modo massivo i mezzi
pubblici ed a renderli più vivibili, il salto di qualità causato dalla pandemia
non sarebbe stato così evidente. Oggi la gente usa molto meno i mezzi pubblici.
Le modifiche alla mobilità
cittadina, e le relative polemiche, hanno reso una reale capacità di movimento
ai cittadini?
Non abbiamo ancora
ripreso a vivere al 100% come prima della pandemia. La reale capacità di
movimento dei cittadini è ancora l’auto. Vengono poi gli scooter, le biciclette
e i famigerati monopattini elettrici. A me pare che, nell’insieme, si sia
notevolmente abbassato il livello di sicurezza stradale. Inoltre, per una città
che deve correre trovo assurdo che abbiano ridotto le carreggiate stradali (ad
esempio: Buenos Aires, Via Sardegna, Via Saint Bon, Corso Venezia, ecc.) trasformandole,
in molti casi, in “file” monoauto”, soprattutto con una Pandemia in corso.
Inoltre, sarebbe utile
che la metropolitana restasse aperta H24, almeno nei fine settimana.
Infrastrutture
Le periferie di Milano
sono ancora quartieri dormitorio con aree degradate per illegalità diffusa,
centri sociali fuori controllo e immigrazione incontrollata?
Si, lo sono ancora. E per quanto riguarda l’immigrazione incontrollata
e la illegalità diffusa, anche il centro di Milano purtroppo si è allineato
alle periferie.
La prossima giunta dovrà occuparsi,
oltre che della normale amministrazione, anche dell'avvento delle Olimpiadi
Invernali Milano-Cortina 2026.Quali investimenti ed infrastrutture ritiene
sarebbero importanti da realizzare ed ottimizzare nel medio/breve periodo?
Le Olimpiadi Invernali
Milano-Cortina 2026 di Milano sono una sfida, ma non per il fatto che Milano
non è propriamente una città di montagna. Abbiamo una grande tradizione di
hockey su ghiaccio, abbiamo avuto campioni olimpionici di pattinaggio
artistico. Praticare sport invernali a Milano non è una novità. La
progettazione di nuove strutture, oppure la ristrutturazione di quelle vecchie,
penso siano già in programma. Con la
riqualificazione degli scali ferroviari (scalo di Porta Romana) sorgerà il
“villaggio Olimpico”. Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 sono una
occasione per rendere Milano capitale dello sport. Ricordo che anche quando si
programmava Expo 2016 c’era chi non ci credeva, invece...
Sociale
Milano è la città
dell'associazionismo, il COVID ha compromesso questo sistema? Se si, quali sono
le motivazioni?
Molti mi dicono che
oggi le associazioni a Milano fanno molta fatica a vivere. Con il covid sono
aumentate le difficoltà per l’autofinanziamento e non tutte le associazioni
hanno accesso al sostegno pubblico. Il covid ha compromesso tutto. Mancano i
volontari, mancano i pensionati che hanno tempo e salute per dedicarsi agli
altri. Partecipare alla vita di una associazione vuol dire incontrare alte persone,
al di fuori della propria cerchia. Vaccinazione o meno, la paura rimane.
Il comune di Milano
deve valorizzare e sostenere concretamente le associazioni perché spesso
suppliscono il ruolo del comune nell’offerta di servizi, offrendo loro locali a
prezzi calmierati e riducendo i tributi comunali.
Milano è una città rinomata per la
vita frenetica che la caratterizza. Anziani, bambini, come ritiene che siano
integrati e supportati nella quotidianità della metropoli?
Non lo sono. Qui corrono tutti, anche
i bambini e gli anziani, finché possono. Non c’è mai nulla che vada lento.
Milano deve tutelare le persone fragili rispettando sempre la loro dignità e
valorizzandone le capacità perché nessuno resti indietro e tutti possano
realizzare concretamente le proprie aspirazioni. Milano dovrà sostenere la famiglia
quale risorsa di vita e il percorso di crescita dei figli. Ai giovani dovranno
essere offerti progetti di effettivo inserimento lavorativo e dovranno essere
aiutati in ogni attività di impresa.
Sicurezza
A Milano è sempre più
evidente l'esigenza di maggior sicurezza. Quali azioni di breve e medio termine
si potrebbero attuare?
Milano è una città
complessa, una vera metropoli; la sua sicurezza e quella dei suoi cittadini non
è materia solo dell’amministrazione comunale. A Milano molte sono le presenze
straniere incontrollate. Evidenti sono anche clochard che dormono in strada in
pieno centro. C’è un consiglio di sicurezza, un tavolo in cui tutti i
responsabili della sicurezza si trovano a programmare e organizzare quanto è
prevedibile e a risolvere e coordinare gli interventi di situazioni
imprevedibili. Certamente mi piacerebbe che il corpo di polizia locale avesse
lo stesso peso delle altre forze dell’ordine, e che non fosse considerato solo
un organo che dà multe. Mi piacerebbe vederlo tornare a splendere sui giornali
per le sue varie specializzazioni. Si è notato che più sono presenti le forze
dell’ordine e maggiore è alla loro buona fama, meno delitti e abusivismi ci
sono.
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