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domenica 24 gennaio 2021

I politici bucano le pentole e le coprono con i media

 La pandemia non sembra aver scalfito il modo di far politica della classe dirigente italiana, ma il tempo segna inevitabilmente ed inesorabilmente i vizi della sua intransigenza.

Il coacervo di politici, scienziati e giornalisti che in questo periodo scandiscono la nostra vita con le loro parole non ha dato buona prova di sé nell’ambito dell’emergenza sanitaria alla quale siamo sottoposti.

Nessuno può incolparli dell’epidemia che si è sparsa ovunque nel mondo, ma certo si dovrebbe imparare a misurare il valore di una classe dirigente non dalle declamazioni che sentiamo, ma dal livello di servizi offerti ai cittadini.

Mentre i politici rassicuravano sulla situazione e facevano gli aperitivi sui navigli, l’epidemia si diffondeva e ci ha colto di sorpresa.

L'Italia ed il Mediterraneo

Possiamo ancora chiamarlo "Mare Nostrum"? 

Conferenza del Gen. B.  (Aus.) Maurizio Carlo Iacono





lunedì 18 gennaio 2021

Oltre l’orizzonte

Le vicende del governo attuale verranno definite tra oggi e domani, per cui sapremo presto se continueremo ad avere un esecutivo che gioca con i colori o se arriverà un tecnico con le stelle gialle su fondo blu o se, come appare improbabile, i nostri parlamentari molleranno il colpo perché non sanno più a chi vendersi al mercato.

Il Centro Studi Sinergie rimane un’associazione che esce dal coro della narrazione quotidiana dei media per immaginare un’Italia nuova e nel futuro, per tale ragione stiamo elaborando una visione nuova del nostro paese che abbiamo chiamato “Italia 2050”.

Solo guardando all’orizzonte e cercando persone capaci e volenterose si può continuare il percorso che abbiamo avviato circa un anno fa. Dobbiamo sfuggire alle trappole mediatiche che ci vorrebbero imprigionati a confessare crimini che non abbiamo commesso.

lunedì 11 gennaio 2021

Trappole nella giungla

La vita di tutti i giorni ci dice ormai in maniera sempre più evidente che siamo soggetti ad una grande varietà di condizionamenti, consci ed inconsci, ai quali purtroppo dobbiamo guardare come delle trappole, perché di questo si tratta.

Il più evidente dei condizionamenti è quello dell’informazione, che tutti i giorni ci martella con una narrazione che vorrebbe indurci alla condivisione del pensiero unico.

Secondo il pensiero unico noi dobbiamo diventare il gregge del nuovo umanesimo globalista, antireligioso, antinazionale, recintato in una socialità virtuale e nemico del sesso naturale, oltre che del nostro corpo, ormai considerato come un involucro modificabile a piacere. Il pensiero unico vuole anche che noi si diventi autofobici per preservare la Natura anche a prezzo della nostra estinzione.

sabato 2 gennaio 2021

COVID, suicidi e fragilità mentale

Don Gian Maria Comolli


 L’argomento che tratterrò all’inizio di questo nuovo anno è delicato e complesso riguardando le persone decedute, i famigliari in lutto, le donne e gli uomini che stanno soffrendo fisicamente e psicologicamente. Sono però incoraggiato dall’alta motivazione che mi induce a sviscerare il tema: non la sterile polemica ma lanciare un appello, come molti stanno facendo, sul dovere morale, dopo dieci mesi di paure e di terrore, di “cambiare rotta” poiché lo scenario societario sta divenendo insostenibile a livello psicologico ed esistenziale.

Basta “giocare” con i numeri

Ormai è chiaro che i “dati” diffusi dalla Protezione Civile nel quotidiano “bollettino di guerra” riguardante i contagiati da Covid 19, i deceduti e il “tasso di positività” sono inattendibili e anche tendenziosi rientrando nella “strategia del terrore” che il governo porta avanti attendendo un vaccino, che però, potrebbe fornire dei risultati non prima di dodici mesi. Nell’attesa, l’unica tattica dell’esecutivo, è quella di “giocare sui numeri” per giustificare nuovi lockdown. Il presidente Conte lo ha chiaramente affermato il 23 dicembre nella trasmissione “Porta a porta”: “Se dovesse arrivare un’impennata, una terza ondata o una variante che faccia sbalzare l’RT, allora ci troveremmo facilmente in zona rossa o con misure più restrittive”. E, il Ministro Speranza, non perde occasione per manifestare la sua volontà di “chiudere gli italiani in casa”.