La pandemia non sembra aver scalfito il modo di far politica della classe dirigente italiana, ma il tempo segna inevitabilmente ed inesorabilmente i vizi della sua intransigenza.
Il coacervo di politici,
scienziati e giornalisti che in questo periodo scandiscono la nostra vita con
le loro parole non ha dato buona prova di sé nell’ambito dell’emergenza
sanitaria alla quale siamo sottoposti.
Nessuno può incolparli dell’epidemia
che si è sparsa ovunque nel mondo, ma certo si dovrebbe imparare a misurare il valore
di una classe dirigente non dalle declamazioni che sentiamo, ma dal livello di
servizi offerti ai cittadini.
Mentre i politici rassicuravano sulla situazione e facevano gli aperitivi sui navigli, l’epidemia si diffondeva e ci ha colto di sorpresa.
Mentre eravamo tutti chiusi in
quarantena, abbiamo scoperto che l’epidemia si diffondeva per colpa nostra, non
perché il nostro sistema sanitario era inadeguato. I media, gli scienziati ed i
politici hanno scoperto che noi eravamo cattivi e negazionisti, c’era anche un’inquietante
base di consenso nella pubblica opinione verso queste tesi che sottolineano l’attitudine
degli italiani ad essere sudditi e che dovrebbe essere affrontata a livello
culturale e politico.
Mentre i media ci davano dei
cattivi se non davamo loro ragione, ma ci rassicuravano con uno curioso “andrà
tutto bene”, nessuno ci forniva di mascherine ed indumenti protettivi.
Mentre le attività economiche andavano
a ramengo, incominciava una ridda di provvedimenti cervellotici che
confondevano gli sgravi fiscali con i ristori
Mentre i medici elaboravano nuove
cure, incominciava il martellamento che doveva convincerci a farci vaccinare cosicché
chiunque si opponeva, medici inclusi, veniva perseguitato in ogni modo.
Ora che i vaccini sono arrivati,
scopriamo che ci siamo affidati alle “big pharma”, multinazionali
tradizionalmente inaffidabili, con una fedina penale lunga ed articolata ed una
storia di risarcimenti chilometrica.
La situazione attuale di
confusione politica ed incapacità gestionale non può essere di qualche
governatore, oggetto di bieca lotta politica, ma riguarda la cultura
complessiva della nostra classe dirigente.
Se, da un lato, la colpa è sempre
di chi comanda, cioè del governo, dall’altra ci si sarebbe aspettato un ruolo
più incisivo da parte dell’opposizione.
La classe dirigente deve smettere
di utilizzare pentole bucate e cercare coperchi mediatici per autoassolversi,
il compito di noi cittadini è quello di seppellire con il voto gli incapaci che
dovevano cambiare tutto, ma che vanno a braccetto con i loro nemici di ieri.
Un bellissimo articolo, molto illuminante e con delle conclusioni che dovrebbero far riflettere sopratutto coloro che sono all'opposizione. Questi signori non hanno fatto abbastanza , ci sono un sacco di cause penali contro questo governo (Avv. Sandri, Avv.Polacco , il gruppo dei legali di Cagliari) e sarebbe bastato a Salvini e alla Meloni (non parlo di FI) metterle bene in evidenza al grande pubblico, visto che i media mainstream non lo fanno e anzi mettono tutto a tacere, così come è successo nelle elezioni USA.
RispondiElimina