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lunedì 11 gennaio 2021

Trappole nella giungla

La vita di tutti i giorni ci dice ormai in maniera sempre più evidente che siamo soggetti ad una grande varietà di condizionamenti, consci ed inconsci, ai quali purtroppo dobbiamo guardare come delle trappole, perché di questo si tratta.

Il più evidente dei condizionamenti è quello dell’informazione, che tutti i giorni ci martella con una narrazione che vorrebbe indurci alla condivisione del pensiero unico.

Secondo il pensiero unico noi dobbiamo diventare il gregge del nuovo umanesimo globalista, antireligioso, antinazionale, recintato in una socialità virtuale e nemico del sesso naturale, oltre che del nostro corpo, ormai considerato come un involucro modificabile a piacere. Il pensiero unico vuole anche che noi si diventi autofobici per preservare la Natura anche a prezzo della nostra estinzione.

L’aborto e la denatalità vengono considerate degli ottimi mezzi per il controllo delle nascite, anche se vengono mascherati come libertà individuali e indici di una mentalità aperta e progressista in cui il neonato lagnoso al quale bisogna cambiare i pannolini è un impiccio per l’umanità in marcia verso il progresso, laddove il progresso non esiste più, se non per l’aspetto della tecnologia.

Ma anche la tecnologia può diventare una trappola, vediamo in questi giorni che la chiusura dei social network agli avversari politici è diventata il modo per reprimere una rivolta di popolo che spaventa gli esponenti del “deep state”, il luogo oscuro della cospirazione che si traveste da “nuovo umanesimo”, ma sul quale basta accendere una piccola luce per trovare vecchi arnesi ideologici ed una antireligiosità atavica.

In questa legislatura è in discussione al Senato italiano una proposta di legge liberticida che nascondendosi dietro le abusate accuse di “razzismo”, “fake news” ed “hate speech”, spiana la strada agli odiatori radical chic che strillano sui social ogni giorno. Chi non si adegua è ghettizzato, tutti gli odiatori progressisti inondano i social con il loro livore, ma nessuno li sanziona, sono dalla parte del potere.

Dall’illuminismo in avanti, le promesse di libertà, uguaglianza e fraternità si sono rivelate il tragico schermo dietro il quale nascondere un potere spietato e pervasivo che si fa beffe del popolo sovrano e dei sentimenti della gente.

L’autoreferenza della politica, del diritto, dell’economia tradiscono qualsiasi anelito di libertà, e stringono ogni giorno di più le maglie del potere per assicurarsi che nessuno disturbi i manovratori.

Il Centro Studi Sinergie intende proseguire con metodo ed anima allo sviluppo di una nuova cultura ed alla creazione di una nuova classe dirigente che sappia portarci fuori dalle secche dell’ideologismo progressista, la cui farina non ha mai fatto pane, la cui carità è sempre stata pelosa e la cui solidarietà ha seminato gulag e ghetti in tutto il mondo.

Ci vuole la forza paziente della Fede o della Buona Volontà per combattere una battaglia lunga, difficile ed estenuante, ma che è l’unica che potrà dare risultati nel medio e, soprattutto, nel lungo termine.

Bisogna quindi intraprendere una strada che rifugge dalle polemiche dialettiche e indica un nuovo percorso di Civiltà.

Questo percorso è seminato di trappole sparse lungo il cammino della giungla del conformismo progressista, pieno di persone intrise dei pregiudizi che vi ho esposto sinora.

In questi giorni in cui la propaganda dei media ci vuole far credere che l’unico problema degli Stati Uniti sia Donald Trump, giova ricordare due frasi di Thomas Jefferson:

-     Un po' di ribellione di tanto in tanto è una buona cosa;

-     Un governo grande abbastanza per darti tutto ciò che desideri, è forte abbastanza per portarti via tutto quello che hai

2 commenti:

  1. Condivido al 100% quello che lei scrive Generale. Sono molto contento di avere una ulteriore conferma di quello che avevo intuito quando lessi la prima intervista su Sputnik. Tanti auguri e a risentirci molto presto, Carlo Dati

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