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domenica 25 ottobre 2020

"COVID-19: NEW WORLD ARE WE READY"

Intervento del Prof. Introzzi al convegno "IAI Virtual Academic Conference 15 October" 

Dopo 10 mesi di pandemia la situazione sanitaria, le relazioni internazionali e la situazione economica-finanziaria a livello mondiale sono fuori controllo. Stiamo subendo gli effetti pratici di uno degli aspetti piu’ noti ed esotici della teoria del caos: “l’effetto farfalla”. 

Edward Lorenz descrisse l'effetto farfalla in uno scritto pubblicato nel 1963. Secondo tale documento, "un meteorologo fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre". "Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?". 

martedì 20 ottobre 2020

I nostri politici non amano gli adolescenti: Il caso della ELLAONE senza ricetta medica

Dal sito http://www.gianmariacomolli.it/

Da tempo notiamo che vari politici non perseguono l’autentico bene degli adolescenti. Prima il tentativo di liberalizzare le droghe conclusosi per il momento con l’apertura di centinaia di “canapa shop”, negozi che commerciano cannabis spesso venduta a minori insieme alla marijuana. Poi l’attuazione in centinaia di scuole italiane con la collaborazione del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dell’UNAR (Ufficio Antidiscriminazione Razziale del Dipartimento per le Pari Opportunità) di corsi “pro gender”. Inseguito l’inserimento da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) della triptorelina, il farmaco utilizzato per ipotetiche disforie di genere, fra i medicinali erogati a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Infine l’8 ottobre, sempre l’AIFA, vigilata dal Governo Conte e con la totale approvazione del ministro della Salute Roberto Speranza, ha autorizzato le minorenni ad acquistare senza ricetta medica, l’ElleOne, la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo”.

lunedì 19 ottobre 2020

Una scuola giocattolo


 

Una delle più simpatiche e costanti anomalie del nostro bel Paese è che le riforme strutturali ed i provvedimenti ‘di sistema’ si prendono tempestivamente solo in stato di emergenza, ed in questi giorni, con il gravissimo rialzo della curva del Covid 19, ne abbiamo l’ennesima testimonianza.

La scuola ne è, peraltro, un emblema perché essa costituisce una costante nella vita di ciascuno di noi e ci coinvolge prima come allievi, poi come genitori o parenti degli allievi. Se non abbiamo figli, ci coinvolge come cittadini perché lo spostamento di masse studentesche in città determina un significativo aumento dell’affollamento dei mezzi pubblici e delle automobili.

Un’emergenza strutturale

I recenti provvedimenti del governo riportano la nostra attenzione su una serie di evidenze.


Lo stato di emergenza dovrebbe essere una fase imprevedibile, eccezionale e transitoria della vita di uno Stato sovrano, che deve essere affrontato in maniera efficace e tempestiva.

Ora il Covid 19 è un virus conclamato da mesi che ha già conosciuto un’ondata molto forte nel mese di marzo, almeno in Italia, e che è andato a scemare nel mese di aprile e di maggio. I virologi avevano avvisato con molta chiarezza che vi sarebbe stata con ogni probabilità una seconda e più feroce ondata in autunno. Le previsioni si sono puntualmente verificate ed il trend della diffusione del virus è in costante salita. Ma se siamo consci da mesi di questa situazione, non si dovrebbe, stricto iure, parlare di emergenza. Abbiamo avuto diversi mesi per prepararci dunque dovremmo dire che siamo nella fase del normale sviluppo della malattia ampiamente e tempestivamente previsto da tutti i virologi. Ma allora si tratta di una vera emergenza? In cosa consiste realmente oggi l’emergenza che sta vivendo il nostro Paese?

domenica 11 ottobre 2020

"Uscire dalla nebbia"

Autodifesa dai condizionamenti mediatici

1.      Premessa

E’ evidente a tutti come noi si sia oggi immersi in un mondo di comunicazione che accettiamo a volte non in modo consapevole e che ci condiziona al punto tale da rendere accettabile qualsiasi struttura di potere e qualsiasi consorteria che porta avanti i propri interessi in maniera spregiudicata ed a volte aggressiva attraverso la persuasione mediatica.

La cultura che ci è stata raccontata a scuola ci dice che viviamo in un mondo in cui c’è libertà di pensiero e democrazia, la Costituzione e le leggi ci proteggerebbero da eventuali abusi. Man mano che gli anni di questa esperienza di democrazia e di libertà di pensiero passano, ognuno di noi si può rendere conto che la persuasione, la manipolazione e la disinformazione diventano sempre più pericolose ed intrusive, tali da renderci sudditi e non cittadini.

Ogni giorno ci informiamo attraverso i media, che adesso sono veramente tanti, e riteniamo di essere edotti sulla situazione in cui viviamo, eppure, è sempre più palpabile la sensazione che qualcosa non stia andando per il verso giusto, troppi segnali si rivelano indicativi del fatto che noi siamo sottoposti ad un potere persuasivo e pervasivo che ci impedisce di ragionare in vera autonomia.

Sorge quindi l’esigenza di analizzare il modo con cui interagiamo con il sistema dei media al fine di salvaguardare le nostre idee, la nostra personalità e sfuggire, se possibile, a condizionamenti indebiti da parte di chi manovra questo sistema.

mercoledì 7 ottobre 2020

Una maschera classica

    Come è noto, nell'antichità la "persona" indicava la maschera indossata da un attore quando doveva andare in scena, tant'è vero che con "dramatis personae" si indicano i personaggi di un commedia o di una tragedia. Il termine deriva dal greco "prosopon" recepito poi in etrusco dal termine "phersu". Pirandello, da classico e grande conoscitore dei classici, poneva una differenza tra la fissità della maschera e l'inafferrabilità del volto. Nel lessico comune odierno la "persona" indica "un individuo di sesso non specificato" (Treccani).  

    A leggere le ordinanze regionali, sembrerebbe che siamo legati al greco antico più di quanto si creda. Mi riferisco alla recentissima ordinanza del governatore De Luca del 5 ottobre 2020 di cui riporto parzialmente il testo: “Si segnala che la scrivente Unità di crisi, in raccordo con la presidenza della Regione, è l’unico organismo abilitato a fornire indicazioni e riscontri agli organi di stampa e a quelli radiotelevisivi e ai social media. È pertanto inibito a tutti gli organi aziendali rilasciare informazioni e interviste o intrattenere collaborazioni con i predetti organi senza espressa autorizzazione di questa unità di crisi”.

sabato 3 ottobre 2020

Il futuro di "Sinergie"

Durante la pausa estiva il Centro Studi ha riflettuto sul percorso svolto sinora e sulla direzione da prendere per il futuro. La nostra associazione, nata per ricostruire un tessuto d’idee e di persone nel deserto del conformismo italiano, ha dovuto vincere le difficoltà relative all’epidemia e la necessità di costruire un percorso appena iniziato. Per forza di cose abbiamo dovuto procedere utilizzando la tecnologia e dandoci un’organizzazione prevalentemente digitale. In questa fase cercheremo di tenere insieme attività in presenza ed a distanza.

Siamo consci del fatto che la situazione generale, così come viene declinata a livello sociale, politico, mediatico e dei servizi pubblici sia drammatica e resa ancora più grave da una classe politica del tutto inadeguata a rispondere alle necessità dei cittadini.

Per rispondere alle tante manchevolezze di questa situazione riteniamo che si debba intraprendere un percorso ideale che proietti nel futuro i valori della nostra tradizione. Questo percorso ideale deve essere affidato ad una nuova classe dirigente che si liberi delle incrostazioni delle dottrine totalitarie del secolo scorso che inquinano il pensiero e l’azione di buona parte della classe politica.