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domenica 11 ottobre 2020

"Uscire dalla nebbia"

Autodifesa dai condizionamenti mediatici

1.      Premessa

E’ evidente a tutti come noi si sia oggi immersi in un mondo di comunicazione che accettiamo a volte non in modo consapevole e che ci condiziona al punto tale da rendere accettabile qualsiasi struttura di potere e qualsiasi consorteria che porta avanti i propri interessi in maniera spregiudicata ed a volte aggressiva attraverso la persuasione mediatica.

La cultura che ci è stata raccontata a scuola ci dice che viviamo in un mondo in cui c’è libertà di pensiero e democrazia, la Costituzione e le leggi ci proteggerebbero da eventuali abusi. Man mano che gli anni di questa esperienza di democrazia e di libertà di pensiero passano, ognuno di noi si può rendere conto che la persuasione, la manipolazione e la disinformazione diventano sempre più pericolose ed intrusive, tali da renderci sudditi e non cittadini.

Ogni giorno ci informiamo attraverso i media, che adesso sono veramente tanti, e riteniamo di essere edotti sulla situazione in cui viviamo, eppure, è sempre più palpabile la sensazione che qualcosa non stia andando per il verso giusto, troppi segnali si rivelano indicativi del fatto che noi siamo sottoposti ad un potere persuasivo e pervasivo che ci impedisce di ragionare in vera autonomia.

Sorge quindi l’esigenza di analizzare il modo con cui interagiamo con il sistema dei media al fine di salvaguardare le nostre idee, la nostra personalità e sfuggire, se possibile, a condizionamenti indebiti da parte di chi manovra questo sistema.


 

2.      Gli argomenti inutili o distraenti

Il primo elemento che presenta delle caratteristiche sgradevoli nella realtà mediatica è la presenza di tanti argomenti inutili di cui apparentemente i media non possono fare a meno. Quando apriamo il nostro browser internet troviamo subito notizie di tutti i tipi, è veramente curioso che tra le notizie presentate per prime ci siano le dichiarazioni dei protagonisti della “TV spazzatura”. Se, da una parte, ogni media fa le scelte che ritiene opportune, dall’altra mi pare singolare che l’utente si debba districare tra notizie inutili per cercare ciò che riguarda veramente la sua vita. I motori di ricerca, le testate di ogni genere, i media in generale, rispondono alle nostre ricerche con una nebbia ed un rumore di fondo che spesso ci impediscono di arrivare alle informazioni che cerchiamo.

Non si può certo pensare di inibire ai media di darci le notizie riguardo ai personaggi dei reality show, ma questo ci obbliga a fare un lavoro di selezione delle informazioni che, inevitabilmente, ci fa perdere tempo nell’accantonare le scempiaggini dei tronisti o delle coppie che vengono ritenute “celebri” o VIP.

Mi permetto di richiamare alla vostra attenzione il fatto che, a volte, i media si occupano in maniera continua ed parossistica di cose che non sono proprio significative, mi riferisco, a titolo di esempio, allo spazio che viene dedicato in Italia alla campagna elettorale statunitense. Abbiamo iniziato nel 2016, e forse anche prima, a fare campagna elettorale per Hillary Clinton nel 2016 e stiamo ancora a tifare per Biden nel 2020. Siamo sicuri che sia così importante? Perché i media non parlano dei tanti servizi che noi cittadini italiani dovremmo avere e che ci vengono negati? Non sarebbe forse più importante?

 

3.      Gli argomenti incompleti ed imprecisi

Il sistema mediatico, oltre a veicolare una valanga di notizie che poi si rivelano false, quando ormai il danno è fatto, ha imparato nuovi metodi per mentire, questo passa attraverso l’approssimazione e l’omissione.

Da quando è iniziata l’epidemia di COVID 19 ci sono stati presentati i dati più strani ed illogici, al punto che parrebbe che i media non siano in grado nemmeno di fornirci le percentuali di positivi rispetto ai tamponi effettuati, atteso che i positivi non sono malati.

Quando io sento dire che, in un certo giorno, vi sono stati 380.000 positivi in tutto il mondo, mi chiedo quale sia il ruolo in valore assoluto di un dato non comparabile con quanto mi è stato detto sinora.

Quelli che sono definibili come “dati grezzi” non hanno la capacità di rendere un’idea corretta della situazione. Le statistiche, poi, sono il miglior mezzo di disinformazione quando non è noto, approvato e certificato da qualcuno che se ne renda responsabile, l’algoritmo che genera quei dati

In buona sostanza si può mentire per omissione, introducendo dati non coerenti e presentandoli in maniera da indurre a trarre delle conclusioni che non sono basate su elementi reali.

 

4.      Le informazioni sono molto verosimili

La caratteristica più subdola del sistema informativo che ci opprime è la verosimiglianza, tutto quello che vediamo ed ascoltiamo è molto ben confezionato. Le immagini sono molto ad effetto e i dati statistici sembrano inoppugnabili. Purtroppo, tali informazioni generalmente non resistono ai controlli che, inevitabilmente, qualcuno riesce a fare. Questo implica che si possano ottenere dai cittadini delle decisioni anche importanti sull’onda emotiva di dati distorti e manipolati.

Lo spettacolo, invero molto sconfortante, degli stracci che volano nelle discussioni tra “esperti” dimostra che anche quelli che sembrano essere scienziati, possono essere solo dei propagandisti o dei demagoghi, quando semplicemente possono essere delle persone semplicemente inadatte alla comunicazione scientifica. In questo momento, la palma della mancanza di credibilità spetta ai virologi che ascoltiamo tutti i giorni, ma che non sembrano in grado di parlare di scienza in maniera univoca.

 

5.      Il Pensiero unico, il politicamente corretto e le neo lingue

L’ultima caratteristica, invero molto difficile da accettare, è data dal fatto che i media principali, i cosiddetti “mainstream”, sembrano essere tutti molto allineati a proporre un modello culturale assolutamente “ortodosso”, dicono tutti la stessa cosa. Com’è possibile ascoltare le stesse cose su tutti i canali televisivi e su tutte le testate più importanti? Che cosa è diventata la libertà di pensiero?

Se critichi quello che ormai, sotto gli occhi di tutti, è il “pensiero unico” diventi nemico del pensiero “politicamente corretto” e vieni attaccato per cambiare idea, cosa che passa attraverso la censura dei termini, che, organizzati in una neolingua, ti porteranno per forza a dire quello che vogliono loro.

 

6.      Conclusioni

Dopo secoli di storia, di declamazioni di libertà ed uguaglianza, di fratellanza e solidarietà, il sistema dei media ci opprime come in una cappa insopportabile, in una cortina impalpabile e pesantissima che inibisce le nostre libertà. Siamo schiavi di un sistema di propaganda che fa finta di fare informazione e ci dobbiamo ribellare



Francesco Cosimato

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