Autodifesa dai condizionamenti mediatici
1. Premessa
E’ evidente a tutti
come noi si sia oggi immersi in un mondo di comunicazione che accettiamo a
volte non in modo consapevole e che ci condiziona al punto tale da rendere
accettabile qualsiasi struttura di potere e qualsiasi consorteria che porta
avanti i propri interessi in maniera spregiudicata ed a volte aggressiva attraverso la persuasione mediatica.
La cultura che ci è
stata raccontata a scuola ci dice che viviamo in un mondo in cui c’è libertà di
pensiero e democrazia, la Costituzione e le leggi ci proteggerebbero da
eventuali abusi. Man mano che gli anni di questa esperienza di democrazia e di
libertà di pensiero passano, ognuno di noi si può rendere conto che la
persuasione, la manipolazione e la disinformazione diventano sempre più
pericolose ed intrusive, tali da renderci sudditi e non cittadini.
Ogni giorno ci
informiamo attraverso i media, che adesso sono veramente tanti, e riteniamo di
essere edotti sulla situazione in cui viviamo, eppure, è sempre più palpabile
la sensazione che qualcosa non stia andando per il verso giusto, troppi segnali
si rivelano indicativi del fatto che noi siamo sottoposti ad un potere persuasivo
e pervasivo che ci impedisce di ragionare in vera autonomia.
Sorge quindi l’esigenza
di analizzare il modo con cui interagiamo con il sistema dei media al fine di
salvaguardare le nostre idee, la nostra personalità e sfuggire, se possibile, a
condizionamenti indebiti da parte di chi manovra questo sistema.
2. Gli
argomenti inutili o distraenti
Il primo elemento che
presenta delle caratteristiche sgradevoli nella realtà mediatica è la presenza
di tanti argomenti inutili di cui apparentemente i media non possono fare a
meno. Quando apriamo il nostro browser internet troviamo subito notizie di
tutti i tipi, è veramente curioso che tra le notizie presentate per prime ci
siano le dichiarazioni dei protagonisti della “TV spazzatura”. Se, da una
parte, ogni media fa le scelte che ritiene opportune, dall’altra mi pare
singolare che l’utente si debba districare tra notizie inutili per cercare ciò
che riguarda veramente la sua vita. I motori di ricerca, le testate di ogni
genere, i media in generale, rispondono alle nostre ricerche con una nebbia ed
un rumore di fondo che spesso ci impediscono di arrivare alle informazioni che
cerchiamo.
Non si può certo
pensare di inibire ai media di darci le notizie riguardo ai personaggi dei
reality show, ma questo ci obbliga a fare un lavoro di selezione delle
informazioni che, inevitabilmente, ci fa perdere tempo nell’accantonare le
scempiaggini dei tronisti o delle coppie che vengono ritenute “celebri” o VIP.
Mi permetto di
richiamare alla vostra attenzione il fatto che, a volte, i media si occupano in
maniera continua ed parossistica di cose che non sono proprio significative, mi
riferisco, a titolo di esempio, allo spazio che viene dedicato in Italia alla
campagna elettorale statunitense. Abbiamo iniziato nel 2016, e forse anche
prima, a fare campagna elettorale per Hillary Clinton nel 2016 e stiamo ancora
a tifare per Biden nel 2020. Siamo sicuri che sia così importante? Perché i
media non parlano dei tanti servizi che noi cittadini italiani dovremmo avere e
che ci vengono negati? Non sarebbe forse più importante?
3. Gli
argomenti incompleti ed imprecisi
Il sistema mediatico,
oltre a veicolare una valanga di notizie che poi si rivelano false, quando ormai
il danno è fatto, ha imparato nuovi metodi per mentire, questo passa attraverso
l’approssimazione e l’omissione.
Da quando è iniziata
l’epidemia di COVID 19 ci sono stati presentati i dati più strani ed illogici,
al punto che parrebbe che i media non siano in grado nemmeno di fornirci le percentuali
di positivi rispetto ai tamponi effettuati, atteso che i positivi non sono
malati.
Quando io sento dire
che, in un certo giorno, vi sono stati 380.000 positivi in tutto il mondo, mi
chiedo quale sia il ruolo in valore assoluto di un dato non comparabile con
quanto mi è stato detto sinora.
Quelli che sono
definibili come “dati grezzi” non hanno la capacità di rendere un’idea corretta
della situazione. Le statistiche, poi, sono il miglior mezzo di disinformazione
quando non è noto, approvato e certificato da qualcuno che se ne renda
responsabile, l’algoritmo che genera quei dati
In buona sostanza si
può mentire per omissione, introducendo dati non coerenti e presentandoli in
maniera da indurre a trarre delle conclusioni che non sono basate su elementi
reali.
4. Le
informazioni sono molto verosimili
La caratteristica più
subdola del sistema informativo che ci opprime è la verosimiglianza, tutto quello
che vediamo ed ascoltiamo è molto ben confezionato. Le immagini sono molto ad
effetto e i dati statistici sembrano inoppugnabili. Purtroppo, tali
informazioni generalmente non resistono ai controlli che, inevitabilmente,
qualcuno riesce a fare. Questo implica che si possano ottenere dai cittadini
delle decisioni anche importanti sull’onda emotiva di dati distorti e
manipolati.
Lo spettacolo, invero
molto sconfortante, degli stracci che volano nelle discussioni tra “esperti”
dimostra che anche quelli che sembrano essere scienziati, possono essere solo
dei propagandisti o dei demagoghi, quando semplicemente possono essere delle
persone semplicemente inadatte alla comunicazione scientifica. In questo
momento, la palma della mancanza di credibilità spetta ai virologi che
ascoltiamo tutti i giorni, ma che non sembrano in grado di parlare di scienza
in maniera univoca.
5. Il
Pensiero unico, il politicamente corretto e le neo lingue
L’ultima
caratteristica, invero molto difficile da accettare, è data dal fatto che i
media principali, i cosiddetti “mainstream”, sembrano essere tutti molto
allineati a proporre un modello culturale assolutamente “ortodosso”, dicono
tutti la stessa cosa. Com’è possibile ascoltare le stesse cose su tutti i
canali televisivi e su tutte le testate più importanti? Che cosa è diventata la
libertà di pensiero?
Se critichi quello
che ormai, sotto gli occhi di tutti, è il “pensiero unico” diventi nemico del pensiero
“politicamente corretto” e vieni attaccato per cambiare idea, cosa che passa
attraverso la censura dei termini, che, organizzati in una neolingua, ti
porteranno per forza a dire quello che vogliono loro.
6. Conclusioni
Dopo secoli di
storia, di declamazioni di libertà ed uguaglianza, di fratellanza e
solidarietà, il sistema dei media ci opprime come in una cappa insopportabile,
in una cortina impalpabile e pesantissima che inibisce le nostre libertà. Siamo
schiavi di un sistema di propaganda che fa finta di fare informazione e ci
dobbiamo ribellare
Francesco Cosimato
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