Dal sito http://www.gianmariacomolli.it/
Da tempo notiamo che vari politici non perseguono l’autentico bene degli adolescenti. Prima il tentativo di liberalizzare le droghe conclusosi per il momento con l’apertura di centinaia di “canapa shop”, negozi che commerciano cannabis spesso venduta a minori insieme alla marijuana. Poi l’attuazione in centinaia di scuole italiane con la collaborazione del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dell’UNAR (Ufficio Antidiscriminazione Razziale del Dipartimento per le Pari Opportunità) di corsi “pro gender”. Inseguito l’inserimento da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) della triptorelina, il farmaco utilizzato per ipotetiche disforie di genere, fra i medicinali erogati a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Infine l’8 ottobre, sempre l’AIFA, vigilata dal Governo Conte e con la totale approvazione del ministro della Salute Roberto Speranza, ha autorizzato le minorenni ad acquistare senza ricetta medica, l’ElleOne, la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo”.
Giustificazioni assurde e scriteriate per sdoganare l’ElleOne
Sono assurde e scriteriate le giustificazioni del Direttore Generale dell’AIFA *Nicola Magrini: “Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”.
“Strumento altamente efficace…”
Conosciamo meglio lo “strumento” cioè l’ElleOne. Dopo l’approvazione del Norlevo (o “pillola del giorno dopo”) il 26 novembre 2000, negli Stati Uniti la “Food and Drug Administration” autorizzò nel 2008 la commercializzazione di un nuovo contraccettivo di emergenza composto da Ulipristal Acetato. Nel foglio informativo, descrivendo gli effetti del farmaco, si afferma che la pillola “è un contraccettivo destinato a prevenire la gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale”. Peccato, però, che questo farmaco, non è unicamente un contraccettivo d’emergenza ma spesso si trasforma in un medicinale abortivo. Come mai? EllaOne contiene, come affermato “Ulipristal Acetato”, una molecola della famiglia dei Selective Progesterone Receptor Modulator (SPRM), i modulatori selettivi del recettore progestinico, la stessa classe cui appartiene anche il Mifepristone, la prima pillola del processo RU486. Ulipristal Acetato e Mifepristone presentano notevoli analogie sia strutturali - dato che la loro composizione chimica è pressoché sovrapponibile -, sia funzionale, condividendo uno spiccato effetto antiprogestinico. Un' evidenza scientifica è ormai acquisita: assunta nel periodo fertile, EllaOne inibisce o ritarda l’ovulazione in una percentuale di casi inferiore al 60%; ciò significa che in oltre il 40% delle donne ovula e può concepire. Molti non sanno, inoltre, che l’AIFA il 17 marzo 2020 ha sospeso la vendita di tutti i medicinali a base di Ulipristal Acetato da 5 mg perché potrebbero causare danni al fegato. Unica eccezione è l’ElleOne composta da ben 30 mg in un’unica dose.
“…uno strumento ‘etico’ in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze…”
Non credo di forzare il pensiero del dottor Magrini riassumendolo con la frase: “Più pillole, meno aborti”. Osservazione non condivisibile, e poiché il Direttore dell’Aifa utilizza il termine “etico”, risponderò anch’io con lo stesso vocabolo. Non è etico compiere il male per ottenere un presunto bene. Ritengo doveroso, piuttosto, procedere con la massima cautela anche se quello affermato precedentemente fosse unicamente un’ ipotesi o una supposizione. Inoltre, non è etica, la definizione truffaldina di “contraccettivo di emergenza” applicata a un farmaco che può divenire abortivo.
“…per la contraccezione d’emergenza”
Quando si usano parole o frasi è onesto intellettualmente attenersi al massimo rigore. Per “contraccezione” si intendono dei metodi o dei dispositivi utilizzati per prevenire il concepimento, mentre queste pillole spesso ostacolano l’annidamento e lo sviluppo del concepito. Di fronte a questa eventualità i termini “contraccezione d’emergenza” sono totalmente falsi poiché non corrispondono al reale. Osservava il ginecologo e bioeticista Renzo Puccetti dell’Associazione Cultura e Vita; “Questo farmaco non è un contraccettivo d’emergenza, è un abortivo. È in grado di modificare l’endometrio rendendo impossibile l’annidamento dell’ovulo fecondato. Se a livello scientifico è ancora dibattuto l’effetto antinidatorio della “pillola del giorno dopo”, la potenzialità abortiva di EllaOne è certa”.
“…non è un farmaco da utilizzare regolarmente”
Osservazione qualunquista e banale poiché l’AIFA classificando nel marzo 2015 l’ElleOne un “farmaco da banco” per le maggiorenni e nel marzo 2016 il Norlevo sta provocando un’ecatombe. Dalla Relazione 2017 del Ministro della Salute sulla legge 194/1978 apprendiamo che questi prodotti ebbero un boom di vendite nel 2016 subito dopo la Determina AIFA. 189.589 confezioni di EllaOne (145.101 nel 2015), 214.532 confezioni di Norlevo(161.888 nel 2015). Totale: 404.121 (306.989 nel 2015).
Dalla parte delle adolescenti
Prosegue il dottor Magrini: “Al momento dell’acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza. In questa ottica, Aifa svilupperà presto un sito ad hoc, con informazioni e indicazioni approfondite sulla contraccezione”. Il Direttore dell’AIFA s’illude che la problematica dell’informazione, e di conseguenza l’uso consapevole e responsabile del farmaco, si risolva con un sito internet.
Ma, il dottor Magrini, si rende conto di chi sta parlano? Di adolescenti dai 13/14 anni in su impaurite e angosciate per quello che sta avvenendo e per le possibili conseguenze: dal timore di rimanere incinta a quello di affrontare la famiglia… e, spesso, la contraccezione d’emergenza si trasforma in un imperativo categorico. Inoltre, il loro livello emotivo è fortemente alterato e, in un momento drammatico, sono totalmente abbandonate. Oppure, a volte, banalizzano la situazione. Interessante è la testimonianza di Beatrice. “Leggendo alcuni forum in internet, frequentati soprattutto da ragazze, sono rimasta stupita nel costatare come sia pieno di giovani che assumono l’ElleOne come se fosse una caramella. Ho letto di una che l'ha presa già per la seconda volta in tre mesi. Io resto senza parole... Grandi per fare sesso, ma con il cervello piccolo piccolo... Innanzitutto perché non usano le precauzioni, secondo perché assumono farmaci senza pensare a quello che comporta per il loro corpo, e terzo perché se sono incinte allora esce la storia e affermano: ‘sono troppo giovane...’, non assumendosi le loro responsabilità. Mentre lo facevi non eri troppo giovane? Io non giudico nessuno, ma secondo me c'è qualcosa che non va nei ragazzi di oggi (non che abbia chissà che età). Io prima di avere rapporti mi sono sempre tutelata per non trovarmi in certe situazioni! Prima la testa e poi il resto...! Se non si vuole rischiare, se quella sera non puoi, non muore nessuno. Anch'io ho fatto il mio percorso, mi sono laureata, ma se fosse arrivato un bambino mi sarei assunta le mie responsabilità. Abortire ti distrugge psicologicamente, e se hai un pò di buon senso capisci che ci vogliono anni per riprendersi”.
Ma, il dottor Magrini, si rende conto che queste adolescenti non possono comprare le sigarette e gli alcolici, firmare alcuni documenti, guidare o votare e compiere molte altre azioni senza il consenso dei genitori, invece hanno immediatamente la ElleOne che potrebbe procurargli problemi fisici e psicologici per lungo tempo?
Ma, il dottor Magrini, si rende conto che farmaci per malesseri passeggeri richiedono la prescrizione medica? Ad esempio, io per acquistare il Gadral che assumo raramente per iperacidità devo fare la coda dal mio medico, mentre una “bomba” per il corpo può essere acquistata come un collutorio o un integratore alimentare. Un percorso da interrompere E’ urgente interrompere questo rischioso percorso con una profonda ed estesa opera educativa che partendo dalla famiglia, deve coinvolgere tutte le agenzie formative, chiamate a insegnare agli adolescenti e ai giovani una visione alta e affascinante dell’amore umano che comprenda anche la bellezza e la ricchezza della sessualità. È inoltre importante l’impegno degli operatori sanitari a informare le acquirenti delle pillole sulle evidenze scientifiche e sul deleterio meccanismo d’azione di questi farmaci. Ma qui rischiano il ridicolo accecati dalle ideologie poiché il nostro ricordo va al pronto-soccorso dell’ospedale di Voghera dove nell’ottobre 2014 un’infermiera tentò di convincere due adolescenti a rinunciare alla “pillola del giorno dopo”. Invece di ricevere un encomio dalla Direzione per il gesto educativo fu licenziata!
Don Gian Maria Comolli
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