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martedì 19 maggio 2020

Mi sento un pò confuso... di Lucio d'Dauria

Ringraziamo l'amico D'Auria per un suo arguto e gradevole articolo che ha voluto pubblicare anche sul nostro blog ed il cui originale è sul suo profilo LinkedIn

Da qualche giorno mi gira la testa, sono confuso e consulto freneticamente lo smartphone per capire… i pipistrelli, il 5G, il MES; il mio amico Antonio mi dice che è tutta colpa dei Guttenberg, ma lui soffre di stipsi, e avrà fatto confusione tra Guttalax e Bildenberg, e io non mi sento bene…
Sono malato di Infodemia: “Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento…”
Mi hanno mandato una copia del DL Rilancio… sono 464 pagine, quando mi sarà possibile leggerlo tutto?
Eppure, stasera se ne parlerà nello Zoom Meeting di condominio, e non parteciperò perché mi sento inadeguato, e la mia autostima è sotto i piedi.
Antonio mi ha detto che Bill Gates vuole vaccinarci tutti per inserirci sottopelle un chip e controllare tutti i nostri spostamenti.
Ma io ieri sera sono andato a trovare una mia amica, e siccome sono un gentleman, non l’ho detto a nessuno. E mezzora prima di uscire di casa, Google mi ha mandato un messaggio:
“Lucio vai tranquillo che non c’è traffico, e ricordati di passare prima in farmacia per le “precauzioni”.
Non mi sento bene…
Antonio mi raccomanda di non perdermi l’intervista di domani ad un "nanopatologo"; ma io non so nemmeno cosa sia un "nanopatologo"… e probabilmente darà la colpa alle persone di bassa statura!
Nei “Promessi Sposi” si dava tutta la colpa a quegli uomini di malaffare che diffondevano il morbo ungendo i portoni delle case con il loro unguento fetido.
Vuoi vedere che aveva ragione? Ma allora siamo alla vigilia dell’Apocalisse?
Un proverbio Zen afferma: “Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla”.
Si tratta di capire gradualmente dove stiamo andando, e dov'è la farfalla, quali sono i suoi colori, dove spiccherà il volo. Ma dobbiamo capirlo con spirito critico, valutando attentamente l’attendibilità delle nostre fonti informative, senza lasciarci attrarre dai romanzi fantasy.
Nel nostro piccolo mondo abbiamo imparato a fare il pane in casa con la lievitazione naturale, le nostre cucine emanano profumi nuovi di ricette mai sperimentate prima, e i frigoriferi sono pieni di ogni ben di Dio.
Abbiamo imparato a lavarci le mani ed ora possiamo stringerle con una certa tranquillità anche ai nostri colleghi appena usciti dal bagno (purché con i guanti).
E i nostri cani non sono stati mai così felici, visto che vanno a fare la passeggiata anche 5 o 6 volte al giorno, e noi abbiamo finalmente imparato ad aspettare pazientemente in fila.
La pandemia ha messo in gabbia gli umani ed ha liberato gli animali che scorrazzano liberi e felici per le città.
Ora riusciamo ad usare meno l’auto, ed è diminuito drasticamente l’inquinamento ed è aumentata la consapevolezza sulle tematiche ambientali, a tal punto che le aziende stanno ripensando ai loro investimenti dando maggiore spazio alla salvaguardia dell’ambiente.
I mercati premieranno sempre più queste scelte, così come hanno già premiato i titoli tecnologici di quelle aziende che hanno contribuito a farci trascorrere meno faticosamente il periodo di lockdown.
Il titolo dell’azienda software Zoom, il nostro incubo per i meeting telematici, è passata da una quotazione di 60 dollari a 181 in un anno; Amazon da 1626 a 2475 dollari, Netflix da 252 dollari a 452, sempre in un anno.
I cambiamenti si rispecchiano già in un diverso modello di consumi, forse più rivolto verso la ricerca di una intimità familiare, e la ricerca di valori più tradizionali che suscitino qualche emozione.
Gli stili di comunicazione pubblicitaria delle grandi aziende riflettono già questi cambiamenti, seguendo tendenze che si sono già manifestate spontaneamente.
E il mio pensiero vola verso chi ci governa da lassù affinché questi cambiamenti siano il più possibile inclusivi, senza lasciare indietro nessuno, e men che meno la parte più debole ed indifesa della popolazione del nostro Paese…
Amen...

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