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martedì 29 settembre 2020

Una Scuola a rotelle

Siamo nell'epoca del bonus monopattino e ci siamo ritrovati una scuola a rotelle: quelle delle improbabili sedie con banco e portazaino integrati che ha provocato la comprensibile ilarità degli studenti e dei non addetti ai lavori e la altrettanto comprensibile preoccupazione ed indignazione di chi nella scuola passa più tempo che coi propri familiari da oramai molti anni.

La pretesa utilità di questi banchi, che in rete costano poco più di 30 dollari ma allo stato italiano sembra siano costati 10 volte di più, è dubbia. Certo è che non sono ausili indispensabili per garantire le condizioni di sicurezza per studenti e docenti. In molte scuole si usano dei normalissimi banchi singoli posti alla distanza corretta per garantire un efficace distanziamento.

La sicurezza per la salute dovrebbe essere tutelata e garantita con gli strumenti normativi che già esistono e che sono regolarmente disattesi tramite deroghe formalmente temporanee ma nella realtà perpetue. Mi riferisco ad esempio al numero di allievi per ogni aula, calcolato sulla base dell'ampiezza dell'aula per garantire una corretta evacuazione in caso di incendi o altre calamità; è storia nota che le nostre aule scolastiche siano riempite fino all'inverosimile per contenere più allievi possibile per consentire alle scuole di non rifiutare studenti per una quisquilia come la sicurezza! 

Più giusto sarebbe mettere a disposizione succursali in zone viciniori, ma all'edilizia scolastica nessun governo sembra realmente interessato.

E quanto alle sedie, paragonate a dei simpatici go-kart, dubito fortemente che l'investimento di fondi importanti per l'acquisto di questi oggetti sia davvero  indispensabile.

Chi vive e lavora nella e per la scuola sa benissimo che molti istituti hanno banchi vecchi e in cattive condizioni; manca una buona connessione alla rete internet, oramai divenuta indispensabile per garantire non solo la didattica a distanza in caso di emergenza, ma anche l'inclusione per allievi che non possono recarsi a scuola per motivi di salute; mancano i docenti stabili e questo appare molto strano a chi riflette sul fatto che esistono molte cattedre di potenziamento. Apparirà meno strano se si osserva che i docenti su potenziamento spesso presentano abilitazioni non utili all'istituto al quale sono stati assegnati, pertanto vanno a coprire i 'buchi' determinati dalle esigenze, spesso solo burocratiche, di attività come l'alternanza scuola-lavoro.

Ed allora mi domando che fine abbiano fatto i criteri di efficienza ed efficacia nella gestione dei fondi pubblici peraltro ottenuti attraverso le tasse che tutte le famiglie pagano per garantire le migliori condizioni di studio e di lavoro ai loro figli.

Ma forse la scuola a rotelle, come la fatidica sedia/banco, serve solo a far muovere fondi verso coloro che guadagneranno da questa spesa pubblica.

Peccato che a guadagnare in qualità delle strutture e dell'ambiente di studio non siano i principali finanziatori ed utenti della scuola pubblica: gli studenti.

2 commenti:

  1. Tragiche verità ee espresse con fine ironia da un'addetta ai lavori!

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    1. Ti ringrazio. Spero che le mie riflessioni alimentino una discussione costruttiva.

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