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giovedì 22 aprile 2021

Scuola, economia ed ecologia

             Oggi è la Giornata Mondiale della Terra 2021 ed è un’importante occasione per riflettere sui nostri doveri verso il pianeta che abitiamo e che lasceremo ai nostri figli.

Per insegnare ai nostri figli il rispetto e la salvaguardia del pianeta occorre ovviamente un’incisiva azione educativa che parte dalla famiglia ed interessa tutte le agenzie educative e la società intera. Ma siccome, come asseriva Seneca ormai 2000 anni fa, si insegna di più attraverso gli esempi concreti che attraverso i discorsi, il cambiamento di passo deve partire non tanto da manifestazioni temporanee che in un giorno solo hanno il merito di sensibilizzarci ed il demerito di colpevolizzarci per cose sulle quali spesso non abbiamo alcun controllo, ma da fatti ed azioni costanti che ci consentano passo dopo passo di raggiungere obiettivi significativi.

Mi permetto di fare un esempio pratico dal mio osservatorio professionale: la scuola ed il mondo della formazione in generale.

Oggi molte scuole distribuiscono la didattica su 6 giorni lavorativi, mentre la realtà europea ha solitamente impostato la propria azione didattica su 5 giorni. Il numero totale di ore in molti casi è lo stesso, in altri casi l’Europa, a seconda dell’area considerata, eroga un numero maggiore o minore di ore di didattica in presenza. In numerosissimi istituti l’orario continua dopo l’ora di pranzo.

In termini didattici non è dimostrata la migliore efficacia di lezioni distribuite su 6 giorni, anche perché i Dirigenti devono fare i conti con i giorni liberi dei docenti, per cui l’orario in molte situazioni non obbedisce a criteri didattici in senso stretto. Laddove invece tutto il personale è presente per gli stessi 5 giorni a scuola, dal lunedì al venerdì come accade in azienda, le possibilità di creare quadri orari sulla base della programmazione didattica aumentano sensibilmente.

In termini di ecologia, il risparmio di una giornata intera di riscaldamento e di energia elettrica, spesso prodotta con fonti non rinnovabili, incide sensibilmente sull’ambiente perché alla fine dell’anno scolastico su 33 settimane di scuola si risparmiano altrettanti giorni di emissioni inquinanti. Inoltre sarebbero meno i giorni in cui si muovono le automobili delle famiglie ed i mezzi pubblici potrebbero ridurre le corse. Quindi meno inquinamento dei mezzi di locomozione e città più vivibili e fruibili.

In termini di economia si deve rilevare che quando le persone hanno più tempo a disposizione poi fanno lavorare gli altri, per esempio i negozi ed i servizi presenti sul territorio; inoltre nel fine settimana le famiglie hanno maggiore opportunità di stare insieme magari spostandosi in località turistiche invernali o estive. Quindi da una parte c’è un risparmio energetico dei plessi scolastici, che è anche un risparmio nel bilancio economico delle strutture, nonché un risparmio di carburante – sempre più costoso - da parte delle famiglie; dall’altra c’è la maggiore possibilità di lavorare da parte di gestori di attività di vario genere.

Molti rispondono che il tempo pieno anche nelle scuole superiori, fosse pure per uno o due giorni a settimana (perché col nostro monte ore si tratterebbe solo di quello) richiederebbe la creazione di mense scolastiche e quindi ulteriori spese. In realtà è molto semplice stipulare convenzioni con attività di ristorazione nell’area in cui la scuola è collocata, oppure consentire alle famiglie di scegliere in piena autonomia il ristoratore a cui rivolgersi. In tal modo le famiglie non sarebbero vincolate a società di catering che spesso, a fronte di una spesa abbastanza importante per un buono pasto, erogano servizi che non soddisfano le famiglie. In più in termini pratici una famiglia potrebbe rivolgersi al ristoratore preferito secondo le proprie esigenze di qualità e secondo il proprio bilancio familiare, quindi sarebbero coinvolte attività per tutte le richieste e tutte le tasche. Inoltre tramite il passaparola le attività di ristorazione avrebbero enormi possibilità di farsi conoscere: il mercato premia solitamente la qualità dei servizi.

Quindi scuola, ecologia ed economia possono creare un circolo virtuoso a tutto vantaggio della qualità della vita, della prosperità diffusa e, da ultimo ma non per ultimo, della salute del nostro meraviglioso pianeta.

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