La pandemia non sembra aver scalfito il modo di far politica della classe dirigente italiana, ma il tempo segna inevitabilmente ed inesorabilmente i vizi della sua intransigenza.
Il coacervo di politici,
scienziati e giornalisti che in questo periodo scandiscono la nostra vita con
le loro parole non ha dato buona prova di sé nell’ambito dell’emergenza
sanitaria alla quale siamo sottoposti.
Nessuno può incolparli dell’epidemia
che si è sparsa ovunque nel mondo, ma certo si dovrebbe imparare a misurare il valore
di una classe dirigente non dalle declamazioni che sentiamo, ma dal livello di
servizi offerti ai cittadini.
Mentre i politici rassicuravano sulla situazione e facevano gli aperitivi sui navigli, l’epidemia si diffondeva e ci ha colto di sorpresa.