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domenica 2 maggio 2021

L'ideologia è ormai un mestiere

Ormai da tempo la classe dirigente di questo paese sembra vivere in un empireo ideologico del tutto slegato dalla realtà, noi cittadini siamo indotti a pensare che le anime pie che declamano i loro principi nei talk show siano dei veri duri e puri nei lori principi. Sembra quasi che la pubblica amministrazione sia piena di individui così aderenti alle loro idee che viene da pensare che siano veramente convinti di voler salvare i clandestini in mare o che siano impegnati a salvare il pianeta o che grazie all'ormai famoso "Recovery Plan" risolveranno tutti i nostri problemi.

La classe dirigente sembra proprio convinta di quel che dice, come fa Roberto Speranza nel libro "Perché guariremo", anche se il libro è stato ritirato, eppure l'Italia svetta ai primi posti nelle classifiche della mortalità, in cui spesso ha avuto il primo posto, come a novembre scorso. Dare la colpa agli untori e schierarsi dalla parte delle multinazionali del farmaco non è un esercizio ideologico, è una posizione molto comoda in cui si lucrano buone posizioni di potere ed ottimi stipendi, un mestiere redditizio.

La classe dirigente italiana sembra autenticamente impegnata a voler salvare i disperati dei barconi, molto meno sembra capire dove inizi e dove porti la filiera dello schiavismo con la quale si stanno facendo danni di dimensioni planetarie. Farsi vedere afflitti dalla sorte di persone che non inviterebbero mai al loro desco è un mestiere che i nostri politici fanno con molta convinzione, anche perché da lavoro ad un sacco di persone che li ripaga con un congruo consenso elettorale, un mestiere redditizio e che fa promessa di prolungare la loro permanenza al potere.

E' sempre con gran piacere che ascolto le dichiarazioni di principio dei nostri legulei sullo sforzo della nostra magistratura per far rispettare lo Stato di Diritto, so che ci sono tanti magistrati realmente impegnati in questo, peccato che le recenti vicende, eppure apprendo da un libro intervista che il sistema delle correnti premia le logiche spartitorie di potere. Se si appartiene ad una loggia giuridica e si declamano le meraviglie del Diritto slegato dalla legge naturale si fa carriera, proprio un bel mestiere.

Quando si parla dei fondi del "Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza", i politici incominciano subito a declamare quanto bene si farà al pianeta, alle disuguaglianze di genere ed all'economia. Gli luccicano gli occhi al pensiero di tutti quei soldi che dovremo pagare noi. Spendere i soldi degli altri è un mestiere molto redditizio nella pubblica amministrazione, chissà come faranno, visto che i fondi europei c'erano anche prima e non li spendeva nessuno in maniera sufficiente. Comunque vale il detto che "chi amministra, amminestra..." 

Mentre i ristoratori ed i baristi schiattano, mentre i gestori di palestre e gli organizzatori di eventi affogano, un sottobosco di dirigenti in telelavoro, o "smart working" come si dice ora, invia raffiche di email che non servono a nulla per far vedere che segue inflessibilmente i principi del pensiero unico politicamente corretto. Si sono scelti un mestiere facile e redditizio.

Sommessamente ritengo che ci sia bisogno di una radicale pulizia nella classe dirigente di questo sfortunato Paese. La nostra libertà si fonda sul pretendere i servizi che devono essere resi ai cittadini senza alcuna incrostazione ideologica.

3 commenti:

  1. Carissimo Generale, un articolo bellissimo e ben scritto ma sopratutto che rispecchia esattamente il mio pensiero del momento, perchè obiettivamente le cose stanno così purtroppo. Questi pensieri , questa realtà , devono essere diffusi il più possibile, perlomeno fra le persone dotate di una certa intelligenza e sensibilità morale. Buona settimana e a risentirci presto, Carlo

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  2. Dalla forza paziente della nostra Civiltà e della nostra Storia possiamo trarre sicuramente le energie per agire in maniera anticiclica, grazie

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  3. Caro Francesco, sono perfettamente d'accordo sulle considerazioni che tu fai ma credo che la classe dirigente abbia sempre pensato a se stessa ammantandosi di nobili principi e ventilando grandiosi obiettivi per il consenso delle masse. Oggi questa classe sembra peggiore di ieri forse perché per tutti noi è aumentata la capacità di comunicazione e, quindi, di informazione, ed è diminuita l'ignoranza generale con maggiori possibilità di filtrare quanto ci viene propinato. Ma non è molto diversa. Sperare in cambiamenti migliorativi di una pluralità che esercita il potere mi sembra ingenuo; in democrazia ciò che può incidere decisamente sulla situazione della nazione e della sua salute è solo l'emergere di una personalità riconosciuta per capacità e per meriti che possa avere in mano realmente la possibilità di governo. Politici come Reagan, Thatcher, Merkel hanno dato molto alle loro comunità acquisendo meriti universalmente riconosciuti.

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