Per una nuova politica
Lo
psicodramma inutile, dal punto di vista della gestione, nel quale ci troviamo
da marzo induce a riflessioni che riguardano la cultura di fondo che anima la
nostra “res publica” che, da secoli ormai, ha abbandonato la logica per darsi
alla dialettica ed allo spirito della più bieca partigianeria.
Non sono
certo il primo a citare Dante, ma il suo canto rimane inascoltato da circa
settecento anni:” Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non
donna di province, ma bordello!”.
In realtà sarebbe ingiusto dire che non abbiamo
chi comanda, il guaio è che la cultura di fondo di chi conduce il Paese è una
cultura che si basa sul proibire e non sul fornire servizi.
E’ noto a tutti che il sistema sanitario,
depotenziato e lottizzato, non è in grado fornire efficacemente servizi
sanitari ai cittadini, al netto della dedizione e della competenza del
personale medico e paramedico sul campo. Il fatto è che mentre i soldati della
Sanità si battono come leoni sul campo, i generali di Esculapio lavorano per
ostacolare le cure che vengono dal territorio e favorire gli affari della
multinazionali del farmaco.
Così come nei nostri organismi si dovrebbe
favorire il sistema immunitario, anche nel governo della “res publica” si
dovrebbe favorire una resistenza del nostro Sistema Paese alle invadenze degli
interessi esterni e degli organismi multilaterali. Stiamo parlando di
multinazionali, interessi industriali stranieri, agenzie pseudo ambientaliste e
pseudo sociali, dietro i quali si nascondono interessi gretti e particolari che
si sono inserite negli organismi tipo ONU e agenzie collegate per imporre ideologie e legislazioni
che non corrispondono alle idee e stili di vita dei popoli che una volta si pensava essere sovrani.
Tutto ciò è aggravato da un sistema
impropriamente chiamato dell’informazione che manipola e disinforma. Ancora non
abbiamo finito di ascoltare l’estenuante ed inutile campagna elettorale americana
svolta impropriamente in Italia mentre si nascondono gli attori che influenzano
da dietro le quinte la vita politica ed il funzionamento amministrativo.
E’ noto a tutti il fatto che la pubblica
amministrazione in Italia non riesce a fornire servizi ai cittadini, anche solo guardando
alla lunga serie di fallimenti di quest’anno, dal sito dell’INPS all’app IMMUNI,
dalla mancanza di mascherine ai banchi a rotelle, dai ristori parziali ed in
ritardo alla lotteria degli scontrini.
Il sistema della disinformazione mainstream
sostiene da mesi attivamente il governo con una narrazione in cui la colpa è
sempre dei cittadini. Siamo noi che diffondiamo il virus, non il governo che
non riesce ad adeguare il sistema alle necessità, dato ormai per accertato che
non esisteva nemmeno un piano d’emergenza aggiornato.
Il
clima di terrore, basato su cifre parziali, presentate spesso in maniera
confusa, ha indotto una psicosi per la quale molti di noi, invece di vivere,
muovere e combattere, passano il tempo a postare inutili messaggi e video su “What’s
up” di cui, se va bene, leggono appena i titoli.
In
buona sostanza, la politica del “divide et impera” per la quale la colpa è
sempre di qualche gruppo di cittadini, divisi tra buoni e cattivi, lascia tranquilli i manovratori
che possono imporre qualsiasi limitazione alla nostra libertà e rafforzare il
loro potere.
A
tutti i soloni che lodano il governo per i presunti aiuti alle categorie in
difficoltà, bisogna far osservare che i pochi soldi che ci sono, rimangono
invariabilmente nelle tasche dei manovratori.
Ci
vuole una politica che ci dia servizi e non limitazioni alle libertà elementari, le colpe non possono
essere solo dei cittadini, smettiamola di tollerare tutti questi insulti alla
nostra intelligenza.
Francesco Cosimato
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