Un
proverbio inglese recita: “Charity begins at home”. La saggezza popolare è
quanto mai appropriata per congedare un 2020 che si chiude in zona rossa con un
significativo numero di contagi e ci lascia un pesante fardello di esperienze che
speriamo sia assolutamente irripetibile. Ma se qualcosa si può salvare, a mio
avviso, è l’esperienza della solidarietà nazionale e la nascita di un
associazionismo che guarda alla politica in maniera non ideologizzata ma
finalizzata al conseguimento di obiettivi precisi ed alla salvaguardia di
diritti inalienabili
Non dimenticheremo mai che lo stato di emergenza a corrente alternata ci ha impedito di pianificare le nostre azioni persino a cortissimo raggio. La pioggia di provvedimenti governativi, trasformatasi in cascata con l’aggiunta di quelli regionali e comunali, ci ha costretti a vivere in uno stato di incertezza intollerabile. Troppe le regole che, come le famigerate gride di manzoniana memoria, si accumulano e non sono fatte rispettare. Sono “consigli” e “raccomandazioni”, secondo lo strano assunto che la tutela della salute comune possa veramente essere delegata alla libera iniziativa di ciascun cittadino e non alla responsabilità dello Stato che rappresenta tutti e che deve tutelare tutti nella stessa misura.
Ma
certamente lo Stato non è un’entità lontana a cui far riferimento, è una realtà
viva che funziona se si instaura un positivo rapporto di collaborazione con i
cittadini. In questa direzione si sono formate ed hanno dato prova di grande
dinamismo molte associazioni che hanno portato avanti encomiabili iniziative di
cittadinanza attiva. Tra di esse si deve segnalare “La Vera Rinascita”, un’associazione
nata in Campania su iniziativa dell’ingegner Luigi Iaquinta, che in pochi mesi
ha raggiunto più di 2000 iscritti e operato, tramite un team di professionisti
ed avvocati, una serie di azioni per tutelare le diverse categorie colpite dall’emergenza,
attraverso un’assidua interlocuzione con le istituzioni campane e nazionali.
Questo è sicuramente un esempio da imitare di iniziativa costruttiva per
tutelare i cittadini ed il loro sacrosanto diritto ad essere ascoltati ed a
vedere assecondate le proprie istanze. Mi auguro che il 2021 veda il
proliferare di esperienze esemplari come questa in tutta Italia in modo da creare
una rete di cittadinanza attiva che permetta a tutti di essere artefici di un
Paese migliore.
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