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domenica 1 novembre 2020

Appunti sul fenomeno del terrorismo islamico

 1. Premessa

Il recente episodio di terrorismo a Nizza dovrebbe indurre una riflessione nella classe dirigente del nostro Paese circa la mentalità con la quale analizzare il fenomeno del terrorismo ed operare concretamente per la sicurezza dei cittadini.

Un fenomeno così complesso non può essere affrontato in maniera meramente ideologica e senza comprendere le relazioni tra gli aspetti che lo costituiscono nei suoi elementi sociali, giuridici ed operativi.


2. L’aspetto sociale

Un tessuto sociale come il nostro, ormai privo di valori comuni, ancora permeato dalle incrostazioni ideologiche del secolo scorso che ne hanno compromesso gli elementi di tenuta, è terreno fertile per ogni attività ostile alla nostra comunità. Il secolo delle grandi ideologie totalitarie ci ha reso deboli ed incapaci di difenderci.

L’associazionismo residuale, le ONG, e le organizzazioni di categoria di oggi sono i resti dell’ideologia marxista nel campo del lavoro e delle pulsioni sessantottine nell’ambito sociale.

Le ideologie che dovevano sconfiggere il classismo ne hanno creato uno nuovo, di tipo orizzontale, in cui ognuno si muove nel suo ambiente ed è divenuto possibile che nuove comunità che non si riconoscono nella storia e nella cultura italiana si installino nel seno della nostra Società professando dottrine incompatibili con il nostro modus vivendi e con i valori della nostra Costituzione.

Mentre la pubblica opinione non ideologizzata si mostra sempre più preoccupata per la deriva che abbiamo intrapreso, la classe dirigente radical chic prosegue una martellante propaganda pro-clandestini/migranti. Con il tempo si è potuto osservare che anche il clero della chiesa cattolica si è posizionato in contiguità con la classe dirigente ed in dissenso con il Magistero Tradizionale della Chiesa.

In questo modo diviene sempre più difficile per la pubblica opinione reagire alla colonizzazione strisciante della società. Ingenti risorse finanziarie vengono dedicate dallo Stato all’associazionismo che favorisce la tratta degli schiavi, qualsiasi associazione si voglia opporre alla deriva immigrazionista viene contrastata sul piano dell'informazione, sul piano giuridico e con provvedimenti tesi ad ostacolare questo tipo di azioni di difesa del corpo sociale.

Appare utile suscitare dal basso la formazione di gruppi sociali che, per numero e tipo,  man mano si possano opporre efficacemente alla colonizzazione strisciante della nostra società.

 

3.                       3.  L’aspetto giuridico

I giuristi rappresentano un elemento importante della politica immigrazionista, tutto quello che è proibito ai comuni cittadini diventa tollerabile o comprensibile o addirittura lecito per i clandestini, quelli che in forza della neolingua politicamente corretta vengono chiamati migranti per nascondere il traffico di esseri umani che è alla base di questo fenomeno.

l'interpretazione immigrazionista del diritto lede un importante elemento di tenuta della società, quello giuridico appunto.

La tutela legale dei cittadini è notoriamente una cosa molto costosa, che essi si pagano da sé, mentre specifiche organizzazioni si occupano di difendere i clandestini/migranti ogni volta che delinquono perpetrando reati contro la persona e contro il patrimonio.

L'interpretazione ideologica del diritto porta a considerare le prerogative dei clandestini come prevalenti su ogni altra considerazione. In questo quadro non esiste più il concetto di proprietà privata e non esiste più l'inviolabilità della propria casa, cosa che ha generato una lunga serie di processi in cui chi difendeva i propri beni, la propria vita e la propria famiglia è stato visto soccombere sul piano giudiziario, laddove fosse riuscito a conservare la vita, in forza di un’interpretazione surrettizia della personalità giuridica dell’aggressore. Il numero dei cittadini che non si sente tutelato da questo modo di esercitare il Diritto è in costante crescita.

Sul piano internazionale si è inteso far prevalere le supposte ragioni umanitarie sul diritto di bandiera nella navigazione e sulle norme che regolano l'accesso ad un paese straniero. In questo modo si scardina il concetto di sovranità come lo abbiamo studiato a Scuola ed all’Università e si costringono i giovani che cercano lavoro a svolgere mansioni avvilenti e sottopagate nell’ambito del sistema di gestione lucrosa dei clandestini/migranti.

In questa situazione prospera nei paesi d’origine un sistema criminale e corruttivo che le organizzazioni internazionali non vedono o addirittura proteggono.

Organizzazioni come UNHNCR e tutte le ONG ad essa collegate sono da tempo schierate a protezione dei movimenti schiavistico/migratori, cosa che ha guadagnato loro una pessima fama presso le pubbliche opinioni dell’occidente.

È urgente riconsiderare in maniera ponderata le tutele giuridiche in contrasto tra i clandestini/migranti e i cittadini dell'occidente, solo in questo modo si potrà tornare ad un livello di convivenza civile adeguato.

Un ulteriore sforzo è necessario da parte degli operatori del diritto per consentire al legislatore di emanare norme chiare nella repressione del terrorismo.

Il terrorismo è un crimine che va prevenuto e che non può essere soltanto represso, per cui le norme debbono consentire agli operatori preposti al rispetto della legge di intervenire un attimo prima dell’evento terroristico e non quando ormai il delitto è stato compiuto.

Si deve quindi realizzare l'elaborazione di una cultura giuridica ed operativa che porti alla tutela dei cittadini. I cittadini vanno tutelati sempre, non possono essere lasciati alla mercé dei terroristi perché un’incultura giuridica impedisce il perseguimento degli atti preparatori all’esecuzione di atti terroristici .

La tutela dei cittadini deve quindi divenire un elemento centrale e prevalente del nostro ordinamento giuridico, gli operatori del diritto che ritengono altrimenti sono oggettivi alleati del terrorismo e sono nemici inconsapevoli o meno dei cittadini.

 

4.                          4. L’aspetto operativo

Il ministro dell’Interno ha dichiarato che il terrorista di Nizza, transitato per l'Italia, non era stato “segnalato” dalle autorità del paese di provenienza. Quella che sembra essere una scusa diviene una toppa peggiore del buco perché indica una mentalità non proattiva nella ricerca delle informazioni.

Un paese come l'Italia non può esimersi dal disporre di una efficace sistema di raccolta delle informazioni esteso e capillare in tutti i paesi di interesse.

Le strutture di ricerca devono essere orientate allo svolgimento di questa attività e gli organismi parlamentari che sovrintendono all’attività informativa devono emanare chiare direttive per orientare i piani di ricerca informativa.

Le ambasciate di cui disponiamo di tutto il mondo hanno notoriamente molti compiti che non comprendono soltanto le relazioni bilaterali, gli aspetti umanitari, l'internazionalizzazione dell'economia e gli scambi culturali, ma hanno anche precisi compiti riconducibili a l'individuazione delle minacce esterne si pensi all’insorgere di epidemie ed alle migrazioni che nascondono attività terroristiche

 

5.                         5. Conclusioni

Quanto abbiamo analizzato sinora ci porta a concludere che vi è urgente necessità di avviare un processo d'individuazione di una nuova classe dirigente capace di difendere il nostro stile di vita che deve tornare ad essere non negoziabile. La perdita di consenso della politica presso i cittadini indica che essi vogliono essere tutelati e non accettano una visione ideologica che individua interessi globali da anteporre agli interessi nazionali.

Le intelligenze e le energie che sono capaci di compiere questo sforzo debbono rendersi conto che si deve lavorare da subito a realizzare un consenso efficace ed un collegamento stretto con la pubblica opinione.

Non si può pensare di arrivare al governo attraverso la collezione di like su facebook o di cuoricini su Instagram , bisogna suscitare ho nascita di un associazionismo forte e determinato, non contaminato da ideologismi radical chic o da posizioni moderate dietro cui si nascondono contaminazioni globaliste, che possa sostenere un'azione politica adeguata alla minaccia terroristica, politicamente coesa e operativamente determinata.

Non esistono altre ricette miracolose per uscire dal pantano in cui una classe politica inadeguata ci ha condotto

 

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